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Anticipare le sfide giuridiche e fiscali delle successioni e donazioni internazionali nell’era del Great Wealth Transfer

Nei prossimi decenni, il mondo si appresta a vivere il più importante trasferimento intergenerazionale di ricchezza della storia. Battezzato il “grande trasferimento di ricchezza” (Great Wealth Transfer), questo fenomeno senza precedenti vedrà ingenti patrimoni passare nelle mani delle generazioni più giovani, ridisegnando così gli equilibri economici.

Categorie
Droit fiscal du patrimoine
Date
15.1.25

Nei prossimi decenni, il mondo si appresta a vivere il più importante trasferimento intergenerazionale di ricchezza della storia.

Battezzato il “grande trasferimento di ricchezza” (Great Wealth Transfer), questo fenomeno senza precedenti vedrà ingenti patrimoni passare nelle mani delle generazioni più giovani, ridisegnando così gli equilibri economici. Su scala mondiale, questo movimento titanico è stimato in 18.300 miliardi di dollari entro il 2030, di cui 3.500 miliardi in Europa (Fonte: Wealth-X, “Preservation and Succession: Family Wealth Transfer 2021”).

Le ripercussioni saranno profonde, in particolare nei settori della consulenza finanziaria e della gestione patrimoniale.

Inoltre, la crescente mobilità internazionale accentua ulteriormente le complessità.

Secondo uno studio del CNUE realizzato nel 2010, già 8 milioni di europei vivevano fuori dal proprio Paese d’origine, e si contavano 2,5 milioni di immobili detenuti da persone residenti in uno Stato diverso da quello in cui si trovava il bene. Questi dati sono con ogni probabilità aumentati da allora, sotto l’effetto dell’intensificazione degli scambi transfrontalieri all’interno dell’Unione europea e oltre i suoi confini.

A titolo esemplificativo, nel 2023, 1,69 milioni di francesi vivevano all’estero, registrando un aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente.
Contemporaneamente, in Francia, 5,22 milioni di stranieri rappresentavano già il 7,7% della popolazione nel 2021 (fonte: Ministero dell’Interno, L'immigration en France, dati del censimento 2021, pubblicati il 25 ottobre 2024).

Questi flussi migratori testimoniano una crescente internazionalizzazione dei patrimoni, complicando così le questioni fiscali e successorie.

Evoluzione della mobilità internazionale delle persone fisiche: una sfida per la fiscalità della trasmissione patrimoniale

La mobilità internazionale delle persone fisiche si è evoluta considerevolmente nel corso dei decenni. Non si limita più alle migrazioni lunghe e spesso definitive, come quelle osservate dopo la Seconda guerra mondiale, ma comprende oggi una varietà di spostamenti temporanei. Questi possono essere motivati da ragioni professionali, come espatri, distacchi o situazioni di pluriattività, e variano tra soggiorni di breve o lunga durata.

Questa trasformazione si accompagna a una crescente competizione tra Stati, i quali istituiscono regimi fiscali specifici per attrarre diversi profili: espatriati, contribuenti facoltosi e, più recentemente, residenti temporanei come i digital nomads.

Questa competizione fiscale internazionale contribuisce a ridefinire i progetti di vita degli individui e delle famiglie.

Tali evoluzioni hanno ripercussioni importanti in materia di successioni e donazioni internazionali.

La dispersione geografica degli eredi rispetto all’ultimo luogo di residenza del defunto, le donazioni transfrontaliere che coinvolgono donatori, beneficiari e beni situati in diversi Stati, nonché l’internazionalizzazione e la digitalizzazione del patrimonio, in particolare con la crescita degli asset digitali, generano una complessità crescente.

Una successione o una donazione può oggi essere sottoposta contemporaneamente al diritto di più giurisdizioni, rendendo imprescindibile un’expertise adeguata per mettere in sicurezza tali operazioni di trasmissione patrimoniale.

Definizione e quadro giuridico delle successioni e donazioni internazionali

Una successione o una donazione è qualificata come internazionale quando presenta uno o più elementi transfrontalieri, quali la residenza del defunto o del donante, la localizzazione dei beni trasmessi oppure la residenza degli eredi o dei donatari. Tali situazioni comportano l’applicazione di legislazioni provenienti da due o più Stati, con il rischio di conflitti di leggi o di giurisdizioni.

Dal punto di vista del diritto civile successorio, le difficoltà legate a queste trasmissioni transfrontaliere sono state significativamente attenuate grazie all’armonizzazione europea. In particolare, diversi strumenti giuridici hanno istituito un quadro comune all’interno dell’Unione europea:

  • il regolamento CE n. 593/2008, relativo alla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (interessante per le donazioni);
  • il regolamento UE n. 650/2012, noto come regolamento “Successioni”, che stabilisce regole uniformi per le successioni internazionali;
  • il regolamento UE 2016/1103, che disciplina i regimi patrimoniali tra coniugi in un contesto transfrontaliero.

Questi regolamenti hanno notevolmente semplificato la gestione delle successioni e donazioni internazionali, armonizzando le norme di diritto civile all’interno dell’Unione europea. Tuttavia, è importante sottolineare che essi non trattano alcuna questione fiscale. Pertanto, gli aspetti fiscali delle trasmissioni internazionali restano soggetti alle normative nazionali di ciascuno Stato, il che può comportare fenomeni di doppia imposizione o incoerenze nell’applicazione delle imposte di successione e di donazione.

Il diritto tributario internazionale delle successioni e donazioni: un puzzle complesso

Il diritto tributario internazionale delle successioni e delle donazioni si presenta come un puzzle complesso, in cui ogni Stato applica le proprie regole fiscali. Nella maggior parte dei casi, tali regole si applicano non appena un criterio di collegamento lega una successione o una donazione allo Stato interessato.

Prendiamo un esempio concreto: una successione può essere imponibile in Francia, perché l’erede vi risiede; in Portogallo, in quanto ultimo luogo di residenza abituale del defunto; e in Danimarca, a causa della localizzazione di un bene immobile incluso nell’asse ereditario. Questa situazione illustra perfettamente la "giungla" delle doppie (o addirittura triple) imposizioni, in cui regna l’incertezza circa il carico fiscale finale da sostenere. Per parafrasare i Guns N’ Roses: Welcome to the Jungle delle successioni e donazioni internazionali.

Le disparità tra i sistemi fiscali europei accentuano ulteriormente questa complessità. Alcuni Stati, come la Svezia e l’Austria, non prevedono alcuna imposta sulle successioni e sulle donazioni. Altri applicano aliquote moderate, come l’Italia, che prevede un’aliquota del 4% per i figli e i coniugi, dopo una generosa franchigia di un milione di euro per beneficiario.

All’opposto, alcuni Paesi impongono aliquote marginali particolarmente elevate, come la Francia (fino al 45% o 60%), la Germania (50%) o ancora la regione di Bruxelles in Belgio, dove il tasso può raggiungere il record dell’80%.

L’OCSE e le trasmissioni patrimoniali internazionali: un’armonizzazione ancora limitata

L’OCSE ha proposto un modello di convenzione bilaterale destinato a evitare la doppia imposizione delle successioni e delle donazioni. Tuttavia, il numero di tali convenzioni effettivamente concluse e in vigore rimane estremamente limitato. Secondo l’IBFD, esistono a livello mondiale appena un centinaio di questi accordi. La Francia, ad esempio, ha firmato solo una trentina di convenzioni fiscali applicabili alle successioni e appena nove riguardanti le donazioni.

Sebbene la fiscalità internazionale delle trasmissioni patrimoniali, in particolare quella dei High Net Worth Individuals (HNWI), espressione proveniente dall’universo finanziario americano per identificare individui con un patrimonio netto liquido superiore ad 1 milione di dollari US, sia spesso gestita da esperti quali banchieri, family offices o altri operatori del mercato, l’assenza di un’armonizzazione fiscale europea resta problematica. Essa rappresenta un freno alla libertà di circolazione delle persone fisiche e comporta un costo considerevole per la maggior parte dei contribuenti.

L’impatto finanziario di una successione o di una donazione internazionale può tuttavia essere anticipato. I contribuenti hanno tutto l’interesse a ricorrere al supporto di professionisti specializzati in questo ambito, capaci di analizzare le complesse interazioni tra le diverse giurisdizioni fiscali.

Un’adeguata anticipazione consente di ridurre i rischi di doppia imposizione e di ottimizzare la trasmissione del patrimonio.

Anticipare il "Great Wealth Transfer": un approccio globale e strategico

Navigare nel “grande trasferimento di ricchezza” richiede una profonda padronanza del diritto successorio e della fiscalità internazionale delle trasmissioni patrimoniali. Tuttavia, al di là degli aspetti puramente tecnici, si tratta di offrire ai clienti una visione globale e coerente, integrando i valori e gli obiettivi familiari che sottendono ogni decisione patrimoniale.

Per anticipare queste sfide complesse e garantire una trasmissione di successo, eredi e donatari, in collaborazione con i loro consulenti, devono adottare una pianificazione rigorosa. Questa deve combinare competenze giuridiche e fiscali, rispettando al contempo gli obiettivi familiari e le esigenze di conformità.

In un contesto di rafforzata trasparenza fiscale e di scambio automatico di informazioni, le amministrazioni fiscali — e in particolare l’amministrazione fiscale francese — dispongono oggi di strumenti potenti per individuare i beni detenuti all’estero.

Come abbiamo illustrato in un nostro articolo destinato ai lettori francesi ("Comptes à l'étranger, actifs numériques et assurance-vie : maîtrisez vos obligations déclaratives pour éviter des majorations et sanctions lourdes"), l’amministrazione fiscale francese può ricevere informazioni bancarie relative agli investimenti all’estero, dati catastali relativi a beni immobili situati fuori dalla Francia e interrogare i contribuenti sulle loro acquisizioni, sia che derivino da acquisti, successioni o donazioni.

I progressi tecnologici, associati all’ampliamento dei meccanismi di scambio automatico di informazioni, preannunciano un aumento significativo dei controlli fiscali e dei recuperi d’imposta nei prossimi anni. Di conseguenza, il supporto da parte di professionisti specializzati si rivela indispensabile per anticipare tali evoluzioni e garantire una gestione ottimale e conforme delle trasmissioni patrimoniali.

Presso Taxlhab, coniughiamo una competenza avanzata nella fiscalità internazionale del patrimonio con una profonda conoscenza del diritto successorio, al fine di accompagnare i nostri clienti nei loro progetti di trasmissione transfrontaliera.

Al di là del nostro know-how tecnico, poniamo al centro della nostra metodologia le dimensioni emotive e gli interessi familiari. Per contattarci: contact@taxlhab.com.

Sandro Assogna, Avocat au Barreau de Paris e fondatore dello Studio Taxlhab

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